mercoledì 27 agosto 2014

Quanto dura una storia

ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 27.08.2014

Pausa dai discorsi seri (che hanno rotto un po' la minchia).
Chiacchierando di libri coi colleghi, un argomento che spunta con strana regolarità è quello della durata interna delle storie. Premesso che sappiamo benissimo tutti che la lunghezza di un libro c'entra poco o nulla con il tempo vissuto dai personaggi – storie che coprono un arco di anni possono stare in un raccontino e la storia di una singola notte può riempire 700 pagine – mi è venuta la curiosità di contare il tempo interno delle mie storie. Tralasciando le mie pubblicazioni più vecchie, il risultato sarebbe questo:

- Le due lune copre esattamente un mese lunare (come il titolo lascia a intendere), più l’epilogo che ha luogo 4 giorni dopo.
- Nel Sentiero di legno e sangue non è facile calcolare il tempo nemmeno per me che l'ho scritto, ma credo di poter affermare che si tratta al massimo di una manciata di giorni (se qualcuno di voi lo ha letto di recente e/o se lo ricorda meglio di me potrà confermare o correggere).
- Quando il diavolo ti accarezza se ricordo bene dura 5 giorni (di nuovo vado a memoria, smentitemi se ho ricordato male).
- Godbreaker dura un anno preciso, in quanto inizia e finisce con una festa di Capodanno (nel libro non viene specificato quale anno ma, se siete curiosi, sarebbe il 2010).
- Due miei inediti – uno che spero vedrà la luce presto e uno che la vedrà prima o poi – durano rispettivamente 6 e 17 giorni.
- Il libro che sto per finire è il più stretto che ho scritto finora in termini di tempo interno: tutta la vicenda sta in circa 48 ore.

Guardando questi numeri mi rendo conto di non aver mai scritto storie che coprano archi narrativi lunghi. Il massimo è l'anno di Godbreaker, che oltretutto è un caso isolato: tutte le altre mie vicende si esauriscono immancabilmente in tempi calcolabili in giorni.
E non è un dato privo di senso. Anche se ci rifletto come lettore, devo constatare che in generale oggi tendo a preferire – con tutte le eccezioni del caso, beninteso – le storie con archi temporali ridotti, analoghi a quelli dei libri che scrivo. Viceversa, quando ero più giovane preferivo le vicende con una durata interna di mesi e mesi o di anni.
Non so se questo significhi qualcosa, né so se esistano statistiche di qualche tipo su questo argomento.
Voi cosa tendete a preferire nelle storie che leggete? E in quelle che scrivete?