ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 16.08.2013
No, non è un post sul film di Raimi.
Come sappiamo tutti – una delle figosità della nostra epoca è che quasi tutti
conoscono dettagli di film o libri famosi anche senza averli mai visti o letti
– il Mago di Oz aveva messo occhiali verdi agli abitanti della Città di
Smeraldo, affinché credessero che a casa loro tutto fosse fatto di smeraldi.
Da ragazzo avevo un'amica con un'abitudine che ci faceva rotolare tutti dal
ridere (in segreto, eravamo ragazzi poco coraggiosi). Quando iniziava a leggere
una saga di più libri, o un fumetto, o un telefilm, tempo la fine del primo
volume o della prima stagione e aveva già deciso tutte le coppie: il personaggio
maschile A doveva mettersi col personaggio femminile B, il C doveva mettersi
col D eccetera (e i personaggi dovevano formare quella copia, non c’erano
scappatoie). Le sue coppie erano sempre assurdamente incongruenti, e parimenti
a lei sembravano perfettamente logiche, le più logiche e sensate che ci
potessero essere. Ricordo ad esempio che leggendo Harry Potter sosteneva a
spada tratta che Hermione si sarebbe messa con Malfoy. Se poi la
saga/fumetto/telefilm non rispettava le sue previsioni – come ovviamente
accadeva sempre – la storia era una merda, seguirla era tempo perso e l'autore
era un emerito incapace perché non aveva saputo portare i suoi personaggi alla
loro logicissima e appropriatissima conclusione.
Da ragazzo pensavo che la mia amica fosse un po' matta (glielo si perdonava,
era simpatica e pure carina). Crescendo ho scoperto che non è così. O forse che
il suo particolare brand di follia è più diffuso di quanto non avrei mai potuto
immaginare.
I compagni di cella imbottita della mia amica sono tra noi. Tutti ne conosciamo
almeno uno. Di solito è uno dei lettori/spettatori più attenti tra le nostre
frequentazioni. Vede i buchi di trama che nessuno vede. Sa tenerti in castigo
due ore con le sue spietate analisi di setting, plot, psicologia dei personaggi
ed errori annessi e connessi. Riesce a farti sentire un minorato sia per la sua
capacità di penetrazione che per la tranquillità sbarazzina con cui la applica,
quasi che non avesse fatto nemmeno sforzo per capire quel che a tutti gli altri
è sfuggito. E, immancabilmente, ha idee su "come si sarebbero dovute fare
le cose se si voleva farle bene" che nessun altro al mondo potrebbe
condividere se non da ubriaco.
In genere ha altre due caratteristiche inevitabili: l'impossibilità assoluta di
fargli cambiare idea con qualsivoglia mezzo, e la convinzione che il suo
pensiero non sia un'opinione ma l'unica possibile, logica, lampante verità.
Quelli che non lo capiscono, ovvero tutti gli altri, sono semplicemente
lettori/spettatori meno attenti/intuitivi/preparati di lui (esiste anche la
variante che ammette che la sua è solo un'opinione, ma questo non gli impedisce
di considerarla un’opinione implicitamente superiore alle altre).
Il nostro amico è un Mago. E si è messo gli occhiali da solo. Lui lo sa che non
è possibile che la città non sia fatta di smeraldi.
C'è chi non sopporta queste persone e finisce prima o poi per smettere di
frequentarle (una terza loro caratteristica è che sono spesso individui
solitari), chi tenta invano di terapizzarle, chi le considera un buon esempio
di vampirismo energetico. Io sinceramente me lo tengo comunque, il mio amico
so-io-come-si-sarebbero-dovute-fare-le-cose-in-quella-storia, perché il più
delle volte riesce – involontariamente – a farmi ridere. E ogni tanto a domandarmi
chi sia in effetti, tra me e lui, la vittima del Mago di Oz.