ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 20.12.2013
E' il titolo di un
libro che ho letto anni fa, An Infinity of Little Hours (non mi pare sia mai
stato pubblicato in italiano). Era la storia vera di cinque ragazzi che negli
anni Sessanta entravano come novizi nell'ordine certosino, e delle
vicissitudini della loro vocazione. Il libro in sé me lo ricordo poco: quel che
mi è sempre rimasto impresso è il titolo.
Tra dieci giorni finisce il 2013 e tra tre mesi esatti avrò 38 anni.
Se mi guardo allo specchio vedo un uomo che sembra più giovane della sua età, che sembra persino più giovane delle foto di cinque anni fa. Ha le tempie più grigie e l'attaccatura dei capelli più alta, tutto lì. Ma il tempo è passato comunque, e certe mattine mi chiedo dove stavo io quando è successo.
Sono fortunato e lo so. Non sono ricco, ma nemmeno povero, e oggi vuol dire tanto. Ho una mezza dozzina di amici ferocemente leali, e questo vuol dire anche di più. Ho scritto dei libri. Non sono diventati best seller, ma c'è un po' di gente che li ha letti e ad alcuni sono pure piaciuti. Sono stato perdonato al di là del lecito e del sensato. Ogni tanto ho parlato faccia a faccia con gli dèi.
Ho la Sindrome di Peter Pan. Ma un Pan tanto meno furbo di quello di OUAT.
Sono ciclotimico. Guardo il calendario tutti i giorni e ho paura delle fasi lunari.
Sono un hippie riuscito a metà, coi capelli lunghi e il sorriso sghembo e una nuvola sul cuore. Vorrei essere Tom Bombadil, o il Radagast di Peter Jackson. Vorrei correre nei boschi su una slitta trainata da conigli e tenere un insetto stecco sotto la lingua e non sapere nemmeno cos'è il futuro.
Certi giorni mi sento il Dottore di Tennant, che si credeva il padrone delle leggi del tempo. Certi altri il Dottore di Matt Smith, quando guarda in camera con quegli occhi che sembrano vecchi di diecimila anni. E certi giorni il Dottore di John Hurt, che ha già vinto ma non se lo ricorda più.
Non capisco che età ho. In realtà non l'ho mai capito.
Ogni tanto incrocio sul cancello la mia vicina di casa, che è una bella ventenne bionda di una testa intera più alta di me (ok, questo non è difficile, lo so!) Ma ieri era una ragazzina ossuta con gli occhiali che sembrava caduta fuori da un teen drama. E se non era ieri, era al massimo il mese scorso.
Ma il tempo è passato, e io non so se me ne sono accorto.
Un'infinità di piccole ore.
Tra dieci giorni finisce il 2013 e tra tre mesi esatti avrò 38 anni.
Se mi guardo allo specchio vedo un uomo che sembra più giovane della sua età, che sembra persino più giovane delle foto di cinque anni fa. Ha le tempie più grigie e l'attaccatura dei capelli più alta, tutto lì. Ma il tempo è passato comunque, e certe mattine mi chiedo dove stavo io quando è successo.
Sono fortunato e lo so. Non sono ricco, ma nemmeno povero, e oggi vuol dire tanto. Ho una mezza dozzina di amici ferocemente leali, e questo vuol dire anche di più. Ho scritto dei libri. Non sono diventati best seller, ma c'è un po' di gente che li ha letti e ad alcuni sono pure piaciuti. Sono stato perdonato al di là del lecito e del sensato. Ogni tanto ho parlato faccia a faccia con gli dèi.
Ho la Sindrome di Peter Pan. Ma un Pan tanto meno furbo di quello di OUAT.
Sono ciclotimico. Guardo il calendario tutti i giorni e ho paura delle fasi lunari.
Sono un hippie riuscito a metà, coi capelli lunghi e il sorriso sghembo e una nuvola sul cuore. Vorrei essere Tom Bombadil, o il Radagast di Peter Jackson. Vorrei correre nei boschi su una slitta trainata da conigli e tenere un insetto stecco sotto la lingua e non sapere nemmeno cos'è il futuro.
Certi giorni mi sento il Dottore di Tennant, che si credeva il padrone delle leggi del tempo. Certi altri il Dottore di Matt Smith, quando guarda in camera con quegli occhi che sembrano vecchi di diecimila anni. E certi giorni il Dottore di John Hurt, che ha già vinto ma non se lo ricorda più.
Non capisco che età ho. In realtà non l'ho mai capito.
Ogni tanto incrocio sul cancello la mia vicina di casa, che è una bella ventenne bionda di una testa intera più alta di me (ok, questo non è difficile, lo so!) Ma ieri era una ragazzina ossuta con gli occhiali che sembrava caduta fuori da un teen drama. E se non era ieri, era al massimo il mese scorso.
Ma il tempo è passato, e io non so se me ne sono accorto.
Un'infinità di piccole ore.