ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU URBANFANTASY.HORROR.IT IL 05.04.2012
The Uncertain Places di Lisa Goldstein
Quando le fiabe non hanno proprio nulla di romantico
Visto che la moda del momento sono le
fiabe, offro il mio contributo. Ma anziché libri che parlano di streghe
cattive, changeling disadattati o bellissimi principi fatati perdutamente
innamorati di ragazzine mortali vi propongo qualcosa di diverso, e di assai
meno rassicurante: The Uncertain Places
di Lisa Goldstein.
Premetto che questo è un romanzo che dà
il meglio di sé al lettore che non sa cosa aspettarsi (io l’ho letto senza
conoscere nulla della trama), quindi se vi fidate del mio consiglio non
proseguite con l’articolo ma andate di corsa a comprarvi il libro.
Se invece volerne saperne di più…
Negli anni Settanta nei dintorni di
Berkeley, tra strade invase di hippie colorarti, strafatti e un po’ incazzati
con il governo, vive una famiglia fatta di sole donne – madre divorziata e tre
figlie – diversa da tutte le altre: sta in una casa ottocentesca circondata di
vigneti, non ha un solo problema al mondo e qualunque cosa i suoi membri intraprendano,
che si tratti di studio, carriera, arte o persino attività criminali, riesce
sempre perfettamente. Una fortuna che non ha niente di naturale, e che non
viene senza un prezzo: obbedendo a un patto siglato nell’Europa del Seicento
tra il capostipite della famiglia e un’entità misteriosa, a ogni generazione
una figlia femmina cade nel sonno e dorme per sette anni, mentre il suo spirito
– o meglio ancora il suo "doppio" – viene tenuto prigioniero… altrove. E così è stato per secoli.
Ma quando una di queste vittime
designate si trova per fidanzato un ragazzo ignaro di tutta la faccenda ma
intelligente, tenacissimo e assolutamente deciso a trarre in salvo la sua
ragazza, la stabilità del patto è minaccia e le entità che ne traggono
beneficio scendono in campo per dare battaglia.
The
Uncertain Places
è innanzi tutto un romanzo oscuro, che riesce – impresa non da poco nel
panorama urban fantasy odierno – a restituire le creature fatate alla dimensione
inquietante, a metà tra sogno e incubo, della tradizione fiabesca più antica.
Il loro è un mondo del tutto alieno al nostro, grottesco nel migliore dei casi
e infernale in tutti gli altri, che gronda come un’emorragia nella nostra
realtà laddove i confini tra le due dimensioni si fanno indistinti (i "luoghi
incerti" del titolo) per portare doni ambigui ed esigere in cambio prezzi
spaventosi.
E in effetti un terribile senso di ambiguità
pervade tutta la storia, a partire dai protagonisti, che scoprono sulla loro
pelle che cosa significa dover scegliere tra il ‘fare la cosa giusta’ e una
vita baciata da una fortuna unica al mondo: niente sfiga, niente incidenti o
malattie, successo garantito dalla culla alla tomba. Vuoi diventare ricco? Vuoi
essere famoso? Una rockstar? Un attore di Hollywood? Ci provi, e funziona.
Sempre. E in cambio non si deve uccidere nessuno: basta consegnare una ragazza
all’uso e all’abuso del mondo fatato per sette anni della sua vita. Ok, ogni
tanto qualcuna ci resta secca, ma è molto raro. E comunque la colpa è dei
fatati, chiaramente.
Che dite, l’idea non vi tenta nemmeno un
po’?...
L’alternativa è mettersi contro creature
millenarie che hanno dato vita a incubi e leggende. Esseri che possono entrare
nella tua vita in ogni momento, come un morbo, che ti osservano dagli occhi
degli uccelli sui cornicioni, che ti ritrovi di fianco mentre cammini per
strada, pronti a trascinarti via dal tuo mondo e a tenerti schiavo nel loro, a
recitare per sempre versioni orride e deformi delle fiabe che leggevi da
bambino (nota totally nerd per i giocatori di ruolo: a chi ama Changeling: the Lost questo libro
piacerà un botto).
Certo, puoi tentare di patteggiare con
loro, come i mortali fanno da sempre, e ti vedrai offrire tesori incantati e
poteri sovrumani in cambio di richieste apparentemente ragionevoli. Un gioco in
cui i fatati sono maestri, e di cui tu non conosci le regole. E la posta si
calcola in vite umane.
Ma non saresti completamente disarmato:
avresti le fiabe dalla tua parte. Proprio quei racconti che i fatati stessi
hanno tentato inutilmente di sradicare dalla conoscenza dei mortali, che ti
rivelano – almeno in parte – come ragionano e che cosa vogliono i tuoi
avversari.
Saresti in grado di usare le fiabe come
un’arma da guerra?
E se anche riuscissi a batterli al loro
gioco e riavere indietro la tua innamorata, cosa faresti accorgendoti che non basta questo a cacciare il loro
mondo via dalla tua vita?
Al netto di tutto ciò, The Uncertain Places non è un romanzo
‘facile’: la trama superficialmente lineare nasconde un gioco di rimandi
complesso e ambizioso, che potrebbe farvi venir voglia di rileggere la storia
più volte a caccia di ‘quel che non avevate notato la prima volta’, e magari –
come è accaduto a me – farvi fermare a metà lettura per domandare a voi stessi
“Ok, ma io che decisione avrei preso,
se mi fossi trovato in una situazione come questa?...”
E, ve lo garantisco, non troverete una
risposta semplice.
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