ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 29.10.2013
In questi giorni mi è capitato di leggere Il diario segreto di Phileas Fogg di Piliph Josè Farmer, un romanzo di fantascienza di quarant'anni fa (da noi uscito in Urania nel 1990).
La storia parte dall'idea di prendere tutti i particolari stonati, le sviste e i dettagli che non tornano nel Giro del mondo in ottanta giorni e di raccontare su quelli la "vera" storia di Fogg e degli altri personaggi di Verne, che qui diventano agenti segreti in una secolare guerra fredda tra due razze aliene clandestine sulla Terra, combattuta a colpi di messaggi cifrati, armi extraterrestri e tecnologia occulta.
E' un'idea fica, e il risultato è un romanzo breve, divertente, rapido, un po' steampunk ante litteram, non scritto particolarmente bene (il che per Farmer era una specie di marchio di fabbrica) ma che intrattiene a dalla prima all'ultima pagina, e che quasi mi vergogno di non aver scoperto prima della settimana scorsa.
Ora, tralasciando il fatto che è un romanzo di fantascienza e ultimamente mi sento dire spesso che la fantascienza è agonizzante se non morta (convinzione peraltro diffusa solo in Italia, dato che sul mercato internazionale a me pare goda di ottima salute), lo immaginate un libro come questo pubblicato oggi in Italia?
Lo immaginate scritto oggi in Italia, proposto a una casa editrice, stampato su carta, diffuso nelle librerie?
Materiale per riflessioni…