lunedì 9 novembre 2015

Facciamo un bel respiro...

Da persona che ha praticato un po’ di Pranayama – che sarebbe lo yoga del respiro – e che di base respira da schifo, vi dirò che l’argomento del respiro nelle scienze occulte mi interessa non poco, ma in parecchie fonti è trattato in maniera insulsa, in toni che stanno a metà tra un corso di yoga per casalinghe e il volantino pubblicitario di un centro benessere (chiaro che sto generalizzando, non è sempre così). 
Dunque, per iniziare bene la settimana mi è venuta voglia di illustrarvi tre giochetti semplicissimi da fare col respiro, che potete provare pure senza alzarvi dalla seggiola del pc o al massimo andando a stendervi sul divano, e che – mi auguro – vi divertiranno anche se non siete riprovevoli figuri che pasticciano con la magia. 
Ovviamente non li ho inventati io, anzi sono tutto meno che segreti esoterici (li conoscono bene gli atleti come gli attori, ad esempio) ma non sempre li si trova spiegati in maniera user-friendly. Tenete conto anche che non funzionano allo stesso modo su tutti, perché ognuno di noi ha reazioni diverse a esperienze come l’iperossigenazione, quindi non ve la prendete con me se all’inizio gli effetti non dovessero essere eclatanti. Anche qui, come in quasi tutte le cose, la pratica fa l’uomo maestro. 
Pronti? 
Partiamo! 

1: Droghiamoci d’aria 
Questa pratica gli yogi la chiamano “respiro di fuoco” e la conosce più o meno chiunque abbia fatto Pranayama, ma ora vi spiego una versione semplificata che serve a uno scopo ben preciso.

Non era quello che intendevo con respiro di fuoco,
ma ci siamo capiti...
Stendetevi, rilassatevi e fate qualche lungo respiro tranquillo. Quando non vi sentite più tesi, inspirate ed espirate velocemente a bocca aperta (sì, proprio quello che i salutisti della respirazione dicono sempre di non fare!) contanto fino a 20. Ogni inspirazione e ogni espirazione conta come 1, quindi in totate farete 10 respiri completi. Arrivati a 20 ricominciate a respirare dal naso, in maniera tranquilla e ritmica, di nuovo contando fino a 20. Poi ripetete la sequenza veloce con la bocca, anche più volece di prima se vi va, e poi di nuovo lentamente dal naso. Potete ripetere per quante volte volete, ma è meglio non esagerare e ve ne accorgerete subito da soli. 
L’aspetto divertente di questo esercizio è che ha lo stesso effetto degli oppiacei, ovvero attiva nel cervello quei neurotrasmettitori che nei neonati vengono stimolati dal poppare il latte materno. In parole povere, vi manda in botta e vi fa tornare mentalmente – per qualche secondo – a quando avevate due mesi di vita. 
Non mi credete? Provateci! 

2: Energia a palla 
Il secondo esercizio è un filo più complicato del primo ed è tipico dei maghi postmoderni. Serve per accumulare energia, ma è utile anche solo per sentirsi bene. 
Può essere anche meno epico di così, ma rende l'idea
Restate seduti o alzatevi in piedi (non conosco nessuno che lo faccia da sdraiato, ma immagino sia possibile...), chiudete gli occhi e inspirate. Immaginate che la vostra energia sia una sfera luminosa al centro del petto: quando ispirate, la sfera si allarga attorno a voi, quando espirate si contrate fino a diventare una piccola palla sovraposta al vostro cuore. Fate lunghi respiri calmi ma profondi, sempre più profondi, e a ogni respiro allargate sempre di più la sfera: deve arrivare almeno al diametro delle vostre braccia aperte, ma se ve la sentite potete farla anche più grande. 
Procedete con calma e immaginatela bene, vedetela che si espande non solo davanti a voi ma anche dietro, sopra e sotto. È probabile che dopo un po’ comincerete a visualizzarla di un colore ben preciso, che facilmente resterà lo stesso anche se rifarete l’esercizio in futuro: è un bene, significa che cominciate ad avere una percezione della vostra propria energia. 
Quando arriverete alla massima capienza dei vostri polmoni, anche la sfera avrà raggiunto la sua dimensione massima, e quasi di certo vi sentirete carichi di forza. Potrebbe venirvi voglia di correre o saltellare. A quel punto i maghi prendono l’energia accumulata e la canalizzano da qualche parte, ma voi potete anche solo esalare un ultimo lungo respiro, riaprire gli occhi e tornare alle vostre faccende quotidiane con una riserva di energia che prima non avevate. 
Se ci provate davanti a una fonte di luce naturale, come il sole o la luna o un falò, o anche solo il riflesso del cielo sull’acqua, noterete che l’effetto è anche più intenso, a volte davvero esaltante. 

3: Respirazione VM18 
Terzo e ultimo esercizio, tristemente riservato solo alle lettrici, in quanto non mi risulta che funzioni sugli uomini (o meglio, immagino che un vero yogi lo saprebbe far funzionare, ma abbiate pietà di me che sono solo un povero stregone da marciapiede...) 
Viene dal Tantra ma in Occidente lo chiamano prosaicamente orgasmic breath, e avrete già capito a cosa serve: a provocare un orgasmo con la pura e semplice respirazione. Sul serio, con le mani in tasca e i vestiti addosso. Ovviamente, essendo uomo, di persona non l’ho mai provato, ma conosco donne su cui funziona. Alcune ci riescono anche istintivamente, senza nemmeno conoscere la tecnica, che in sé è piuttosto semplice. 
Avete presente??
Dovete stendervi e rilassarvi come al solito (o anche restere sedute, c’è chi preferisce così) e cominciare a prendere lunghi respiri, profondi e tranquilli, immaginando che l’aria scenda come un fiume giù lungo la vostra colonna vertebrale fino nei genitali e da lì risalga a flusso verso il naso. È importantissimo non avere fretta: se siete di corsa, rimandate l’esperimento a momenti più tranquilli. Dopo alcuni respiri dovreste accorgervi che c’è almeno un punto del vostro corpo in cui l’immaginario passaggio dell’aria vi dà una sensazione più gradevole che altrove: in genere è nei genitali, ma potrebbe anche essere da un’altra parte. Una volta individuato quel punto, concentrate lì il passaggio dell’aria e accelerate il ritmo, in sequenza crescente: se vi sentite come Meg Ryan in quella scena di Harry ti presento Sally, ecco, lo state facendo bene. 
Da questo punto in avanti non credo serva spiegare altro...

8 commenti:

  1. Il secondo esercizio mi ricorda la "palla di fuoco" di cui mi han parlato una volta. Niente che comprenda fiamme, ovviamente ;)
    Stesso funzionamento, per come l'ho compreso, solo che alla fine si lascia esplodere la sfera allo scopo di scacciare dall'ambiente circostante presenze sgradevoli. Immagino il principio di fondo sia lo stesso :D

    "sono solo un povero stregone da marciapiede", mi hai ricordato i maghi da strada con la tenda gialla di Jonathan Strange & Mr Norrell. Adesso per un po' ti immaginerò tipo Vinculus XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Espandere la sfera per "pulire l'ambiente" è precisamente uno degli usi più comuni che i maghi postmoderni fanno di quell'energia ^___^
      E a me me Vinculus piaceva! *__*

      Elimina
  2. Il respiro di fuoco lo facevo da giovincello in maniera leggermente diversa : respiravo velocissimo accucciato sulle ginocchia fino a farmi battere forte, mi alzavo di colpo ed espiravo tappandomi il naso. Boom.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E bravo Stefano :-D
      Sì, è uno dei molti modi per farlo. C'è un'intera branca dello yoga dedicata solo a questo :-P

      Elimina
  3. Mai provato con il Qi Gong cinese? Ci sono un casino di esercizi, facilmente eseguibili e dal grande potenziale :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ho fatto un pochino di Qi Gong. Però il Pranayama mi è piaciuto di più. Era più adatto a me

      Elimina
  4. Ieri sera ho provato, nel mio letto, il respiro di fuoco, ma niente. C'è da dire che la mia conformazione fisica imponente quando sono supino mi schiaccia i polmoni, al punto che non riesco a dormirci nemmeno, supino. Proverò in poltrona.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.