In questi giorni sto leggendo un libro di ispirazione sciamanica sulla spiritualità del mondo naturale, Speaking with Nature. È scritto da un’autrice che di solito non mi dice molto (Sandra Ingerman) e da un’altra che non conoscevo (Llyn Roberts),
ma devo ammettere che mi sta piacendo parecchio. La ragione per cui lo
cito però è un’altra: leggendolo mi sono reso conto – non per la prima
volta – che chiunque bazzichi in maniera non solo occasionale magia e
discipline affini non usa mai la parola soprannaturale.
Cosa
penso della natura della magia e delle definizioni che se ne possono
dare l’ho già detto qui un mese fa, ma mi sento di tornare – forse per l’ultima
volta – sull’argomento per aggiungere una specie di corollario.
Chi
ritiene che la magia non esista (e vuole che la magia non esista) di
solito ricorre all’argomento scientifico. È più o meno il tenore del dialogo
che si è sviluppato anche sotto questo post, sebbene in quel caso a
parlare fossero persone civili e i toni siano stati molto più beneducati
della media delle “conversazioni” a cui ho assistito negli anni. Il
fatto è che, quando sento argomentazioni come “L’universo è immenso,
perfetto, pieno di bellezza, con regole meravigliose che diventano
sempre più affascinanti man mano che le si scopre, anche senza dèi”
(e con questo si intende anche senza magia e senza nulla che esuli da
quelle regole nella forma in cui le comprendiamo oggi), non riesco a non
pensare al gelato al cioccolato.
Ora mi spiego meglio.
Io
sono profondamente convinto che l’universo sia immenso, perfetto, pieno
di bellezza e con regole meravigliose, ma è un po’ come se mi si
facesse notare che il gelato al cioccolato è buonissimo, dolce, cremoso e
irresistibile anche senza paragonarlo agli altri gusti di gelato. O, se
vogliamo spingere la questione un passo più in là, che se i gusti di
gelato diversi dal cioccolato non esistessero il gelato al cioccolato
sarebbe buonissimo lo stesso. Anzi, il fatto che il gelato al cioccolato
sia buonissimo è una prova convincente che gli altri gusti di gelato in
realtà non esistono (e se credo di averli assaggiati me lo sono
immaginato), perché il cioccolato non ha bisogno degli altri gusti per
essere buono!
True magic... |
D’altro
canto è molto difficile sentire un mago o in generale qualcuno che ha a
che fare con queste cose mettersi a controbattere in
conversazioni del genere, ed è per questo che da tempo non esiste più
nessuna ipotetica “diatriba tra scienza e magia” (a meno che non si
voglia considerare diatriba un dialogo a senso unico). Al massimo
qualcuno può talvolta rispondere che determinati fenomeni oggi incomprensibili
potrebbero essere compresi dalla scienza in futuro, alla maniera in cui
l’elettricità poteva sembrare incomprensibile e “soprannaturale” a un
uomo di mille anni fa.
Ma
nella maggior parte dei casi i maghi – e io con loro – non obiettano
nemmeno questo. E il motivo si spiega facilmente: per chi ha la magia
nella propria vita, la magia è un’esperienza.
Se
proprio la si dovesse paragonare a qualcosa d’altro, personalmente la
paragonerei all’esperienza del sapere che i miei genitori mi vogliono
bene. O all’esperienza dell’aver voglia di mangiare una mela. O
all’esperienza della nostalgia per un amico lontano.
Cose
che non hanno – per ora – una loro equazione definitiva. Ma che pesano
sulla nostra vita non meno della chimica, della fisica o della biologia
molecolare.
A volte anche di più, non credete?
In realtà, tutto ciò che citi alla fine - la voglia di mela, il bene dei genitori e la nostalgia - son proprio prodotti da fisica, chimica e biologia molecolare...e dunque hanno delle equazioni :P solo che quando le cose si fanno complicate le equazioni son troppo lunghe e difficili, e nemmeno i computeroni che riusciamo a costruire bastano a risolverle. (Se il commento risulta doppio scusami, ma probabilmente offeso dal commento, il mio pc fa storie!)
RispondiEliminaMi aspettavo che mi avresti risposto così :-D
EliminaIn effetti, ho formulato le mie frasi proprio per sentirmi dire questo (lo so, stavolta ho barato un po'...)
Inevitabilmente si arriva al "Ho ragione io ma le equazioni sono troppo complicate e tu non le puoi capire, quindi pensi che queste cose non siano equazioni, ma qualcos'altro" (tra l'altro citando le equazioni che conosciamo ho aggiunto un "per ora", ma forse ti è sfuggito)
Ossia il gelato alla vaniglia in realtà è cioccolato, perché sono fatti con gli stessi atomi, e quindi la vaniglia non esiste.
Ed è proprio vero: se io definisco gelato "quel dolce fatto con latte ghiacciato che sa di cioccolato", il gelato alla vaniglia non esiste. Perché quello che sa di vaniglia non è gelato.