ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU URBANFANTASY.HORROR.IT IL26.09.2011
Un giorno gli dèi scoprirono la Rete.
E la trovarono una figata.

Ma qualcuno va
anche oltre. Qualcuno ha deciso che i carri alati sono passati di moda una
volta per tutte, che gli incantesimi cantilenanti e i libri di magia grossi
come cassettiere sono una pizza. Ed è passato al digitale.
E la colpa è
tutta di Kelly McCullough.
Di costui, che a
dispetto del nome è un uomo (l’onomastica americana fa anche di questi
scherzi…), personalmente non so nulla, se non che è un sorridente quarantenne calvo
del Wisconsin e che tra il 2006 e il 2010 ha pubblicato una saga di cinque
libri che secondo me chi ama l’urban fantasy semplicemente non può non leggere: parlo del ciclo
di Ravirn, ovvero WebMage (2006),
Cybermancy (2007), CodeSpell (2008), MythOS (2009) e SpellCrash
(2010). E non ditemi che i titoli non sono già uno spettacolo.
Gli dèi di
McCullough sono quelli dell’antica Grecia. Ma non quelli che vi aspettate.
Certo, nelle sue pagine passano anche Zeus, Ade, Atena e gli altri che
conosciamo tutti, ma se volete leggere di loro vi rimando piuttosto a Rick
Riordan (altro autore che raccomando senza riserve): qui al centro della scena
troverete gli dèi a cui di solito non si pensa, ovvero le Parche, le Muse, la
Fortuna, Nemesi, le Furie, nonché l’amore – a volte inconfessato – di chiunque
frequenti la magia postmoderna, Eris la dea del Caos.
Ma soprattutto
troverete l’eroe della storia, Ravi Latcher, al secolo Ravirn: studente
universitario per obbligo, hacker per vocazione, semidio per discendenza e
‘mago della Rete’ in senso un po’ più letterale di quanto non si intenda di
solito.
La sua famiglia
è quella della dea Lachesi, la seconda delle tre Parche che governano il
destino umano, dalla quale discende per parecchie generazioni interposte.
Attorno a lui si estende un universo fatto di mondi paralleli che galleggiano
nella matrice del Caos Primordiale, alcuni molto simili al nostro (e uno di
essi è il nostro), altri
assolutamente alieni, tutti riflessi più o meno deformati della realtà che
precede ogni altra: il monte Olimpo.
E siamo solo
all’inizio. Per riuscire a star dietro a un universo così incasinato, le Parche
già da secoli hanno gettato alle ortiche il Telaio del Fato e lo hanno
rimpiazzato con una sorta di internet multidimensionale, la mweb, che lega
insieme tutti i mondi. E i discendenti degli dèi, che come i loro nonni e
bisnonni bazzicano la magia, si sono adeguati: incantesimi in HTML, athame con la presa USB e spiriti
familiari – webgoblin – in grado di trasformarsi in laptop.

E se ancora non
vi basta – siamo solo al primo libro – potete proseguire nella lettura e
scoprire come si evade dall’Oltretomba allegando la propria anima a un’e-mail,
come ci si imbuca a una festa sull’Olimpo, come si sopravvive al Caos
Primordiale grazie al ‘vecchio trucco dei Titani’ e come ci si ritrova a
occupare un posto scomodo e un po’ troppo alto sulla scacchiera delle lotte tra
gli dèi. E, fidatevi, vi ho detto solo una piccola parte.
Dunque, perché
leggere i romanzi di Kelly McCullough? Arrivati a questo punto a me sembra una
domanda inutile, ma risponderò lo stesso: perché il ciclo di Ravirn è intrattenimento puro. È distillato di
urban fantasy d’azione, di immaginazione e di ironia in puro stile Ace Books
(la storica editrice di New York che assieme alla gemella Roc tiene le redini
dell’urban fantasy americano), che prende Omero, Tarantino e William Gibson e
li fa ubriacare allo stesso tavolo. Ravirn è un eroe dei fumetti, impulsivo e
individualista quanto un adolescente – è semmai la sua ‘spalla’, Melchior il
webgoblin, ad avere quel tanto di buonsenso che a lui manca – e il suo è un
mondo di esagerazioni epiche: gli incantesimi sono sempre spettacolari (si può
evocare un tirannosauro usando la benzina? Ma certo: il petrolio contiene il
DNA degli animali preistorici!), le dee sono tutte strafighe e terribili e gli
imbrogli più innocenti sono inevitabilmente destinati a partorire disastri di
proporzioni cosmiche.
Romanzi ingenui?
Senz’altro, ma di una simpatia davvero difficile da trovare. Se cercate lettura
profonda e impegnata tenetevi il più lontano possibile da qui. Ma se volete
assistere alle malefatte degli dèi in versione cyberpunk, popcorn alla mano
come se foste al cinema, Ravirn e compagni vi fanno la serata. Promesso.
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