martedì 29 ottobre 2013

Storie di fantascienza che è fantascienza pubblicare


ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 29.10.2013

In questi giorni mi è capitato di leggere Il diario segreto di Phileas Fogg di Piliph Josè Farmer, un romanzo di fantascienza di quarant'anni fa (da noi uscito in Urania nel 1990).
La storia parte dall'idea di prendere tutti i particolari stonati, le sviste e i dettagli che non tornano nel Giro del mondo in ottanta giorni e di raccontare su quelli la "vera" storia di Fogg e degli altri personaggi di Verne, che qui diventano agenti segreti in una secolare guerra fredda tra due razze aliene clandestine sulla Terra, combattuta a colpi di messaggi cifrati, armi extraterrestri e tecnologia occulta.
E' un'idea fica, e il risultato è un romanzo breve, divertente, rapido, un po' steampunk ante litteram, non scritto particolarmente bene (il che per Farmer era una specie di marchio di fabbrica) ma che intrattiene a dalla prima all'ultima pagina, e che quasi mi vergogno di non aver scoperto prima della settimana scorsa.
Ora, tralasciando il fatto che è un romanzo di fantascienza e ultimamente mi sento dire spesso che la fantascienza è agonizzante se non morta (convinzione peraltro diffusa solo in Italia, dato che sul mercato internazionale a me pare goda di ottima salute), lo immaginate un libro come questo pubblicato oggi in Italia?
Lo immaginate scritto oggi in Italia, proposto a una casa editrice, stampato su carta, diffuso nelle librerie?
Materiale per riflessioni…

domenica 13 ottobre 2013

C'è questa immagine che mi torna in mente spesso...

ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 13.10.2013

Sparta, Ottavo secolo a.C. Nel palazzo dei re, dopo cena, un aedo canta l'Iliade. I convitati sono rapiti dal primo all'ultimo, ascoltano a pugni stretti e a occhi sbarrati.
Sul fondo della sala, due guerrieri veterani si scambiano occhiate tra lo schifato e lo spazientito.
"Ma questo Omero non l'ha mai visto un duello? Ma mica si possono tirare colpi in sequenza a quel modo!"
"E gli scudi non si rompono a quella maniera lì! Cazzo, non è minimamente realistico!"
"E i salti? Li senti sti guerrieri come saltellano? Che è, una battaglia o un balletto??"
Un ospite vicino a loro si gira e sorride: "Magari non è del tutto realistico, ma dài, è proprio bello! A me piace comunque."
I due lo guardano storcendo la bocca.
"A me no. Impossibile sospendere l’incredulità con tutti questi errori tecnici."
"Ma sto Omero non poteva prendersi un consulente militare? Leggersi un libro su come si duella?"
"Ma va', perché mia sforzarsi? Tanto è eeepica!"
"Ma perché dobbiamo restar qui ad ascoltare sto poema da bimbiminkia?..."

(E ricordate che, tra quelli che stanno leggendo qui in questo momento, c'è chi ritiene che i due guerrieri abbiano ragione)