mercoledì 14 maggio 2014

L'assedio

ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU FACEBOOK IL 14.05.2014

Se lavorate nel settore dei libri, a qualunque livello e in qualsivoglia mansione, la siege mentality è il vostro pane quotidiano. E' opinione diffusa (per usare un eufemismo) che sia in corso una guerra e che la stiamo perdendo, anche se nessuno – e sottolineo nessuno – ha ben capito chi sia il nemico. Ma si sa, quando vivi in un castello assediato e i viveri cominciano a scarseggiare ti importa fino a un certo punto che divisa portano gli assedianti.
Volendo dare una panoramica generale e non esaustiva:

- i grandi editori si sentono assediati dai librai che non li prenotano abbastanza, dalla crisi economica che non mette soldi in tasca al pubblico e dal mercato che fa i capricci e non vuol più stare alle regole tradizionali;

- i piccoli editori si sentono assediati dai librai che non li prenotano, dalla crisi, dal mercato e dai grandi editori che invadono il 90% dello spazio disponibile;

- gli scrittori pubblicati da grandi editori si sentono assediati dagli editori che non li considerano, dal pubblico che non li capisce, dai librai che non li prenotano abbastanza, dai blogger che li recensiscono;

- gli scrittori pubblicati da piccoli editori si sentono assediati dal pubblico che non li capisce (e li snobba), dai librai che più che non prenotarli abbastanza non li prenotano per niente, dai blogger che li recensiscono e in più li odiano;

- gli scrittori autopubblicati si sentono assediati da così tante parti che per amor di brevità è meglio non elencarle;

- i blogger solitamente si sentono assediati da altri blogger;

- chi non fa nessuno dei suddetti mestieri ma lavora in editoria si sente assediato dal fatto che se le cose vanno male in azienda le teste saltano, e magari la prossima è la sua.

Ogni tanto capita di sentire qualcuno che si professa tranquillo e felice, ma è uso non credergli: o mente (ci sono sempre un sacco di buoni motivi per farlo) o non ha capito la situazione (perché gli ha mentito qualcuno altro). Dopotutto si può restare sdraiati a prendere il sole anche sul ponte di una nave da crociera che affonda, no?
Oppure si può andare a prendere il sole in spiaggia, via da barche che imbarcano acqua e da castelli dove di acqua ce n'è troppo poca.
Perché è vero che ti possono sempre dichiarare guerra, ma questo non ti costringe automaticamente a combatterla. Soprattutto se per difendere un castello di confine perso in mezzo al nulla, che si farebbe tanto prima a evacuare.
Come si fa, dunque?
Ve lo racconto un'altra volta.

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